Un capo al quale non avei dato due lire.

Sabato ero veramente affranta: come ho detto nell’ultimo post, venerdì non è stata affatto una bella giornata.

Sono entrata in negozio a vedere qualche vestito ma senza nessuna convinzione: in realtà non avevo voglia di fare niente.

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Mai vista così tanta perplessità per così poco – look da venerdì sera.

Essendo fissata per venerdì sera scorso una serata in discoteca, ho creduto di poter osare. “Osare”, poi, molto meno di quello che avevo in mente.

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Lesson n. 3: (indovina un pò?) cerimonia.

Ho scritto “lesson” ma in realtà vorrei parlare con voi delle correzioni che farei ad alcuni miei look utilizzati per le cerimonie.

Dress code: abiti non troppo succinti, no minigonne, spalle coperte per cerimonia religiosa, no abito lungo con strascico di giorno ma solo per cerimonie dopo le 19 (??), colori pastello per cerimonie la mattina, no nero/no bianco, no scarpe troppo sexy (riassumiamo così), plateau moderati. Queste sono le solite info che si trovano sul web. Perfetto. Tutto chiaro. Nella teoria.

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Una proposta più quotidiana.

Ecco una proposta più adatta a chi, come me, lavora in ufficio e non nella moda o nell’arte, casi in cui un abbigliamento stravagante è adatto, se non richiesto, almeno dall’immaginario collettivo.

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Il top è in tessuto scuba e fa sempre parte della nuova collezione Aniye By; i pantaloni sono della nuova collezione di Atos Lombardini.

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